sabato 13 luglio 2013

Trailer


Un trailer alla storia realizzato dal mio amico Navarrone. Qui sotto potete trovare anche l'indirizzo youtube.

http://www.youtube.com/watch?v=14BShoJoKz4

venerdì 31 maggio 2013

venerdì 26 aprile 2013

Capitolo 2

Pubblicato il secondo capitolo, anche se con un po' di ritardo.
Buona lettura!
A presto!^_^

venerdì 12 aprile 2013

Capitolo 1

E' online (con un ritardo mostruoso) il primo capitolo de "Il Cimitero delle Aquile"
A presto!^_^

martedì 5 marzo 2013

Prologo

E' online il prologo del primo (per ora, spero) episodio della saga

Tales Of Celestis - Il Cimitero delle Aquile

Perché questo titolo? E' piuttosto semplice ed intuitivo, ma semmai più avanti ne spiegherò il significato.

A presto!^_^

lunedì 4 marzo 2013

Quanta strada (e quanti calci) per arrivare fin qui

Quando andavo alle scuole elementari, tutti i maestri di italiano che si succedevano un anno dopo l'altro non facevano che ripetermi quanto fossi bravo a scrivere, e quanto dovessi dedicarmi a questo una volta che fossi "diventato adulto".
All'epoca la cosa non mi interessava minimamente, visto che come tanti altri bambini (se non quasi tutti) di quell'età i miei sogni e le mie fantasie viravano su ben altri interessi (sapete, astronauta, pilota, calciatore e via dicendo).
Poi è accaduto un fatto inatteso.
Avendo la sfortuna di essere nato con una grave forma di asma, a dieci anni sono stato costretto a trasferirmi gioco forza all'istituto Pio XII di Misurina, dove ho vissuto per nove mesi l'anno dal 1996 al 2001.
Ora, chiunque abbia trascorso anche solo un po' di tempo in posti simili saprà bene quanto questi possano rivelarsi tremendamente claustrofobici, tra regole da rispettare, orari a cui attenersi e via dicendo, soprattutto per un preadolescente con tante energie da sfogare e poche opportunità per farlo (e anche terribilmente introverso).
E' stato in questa occasione che, tentando di combattere la noia e la monotona quotidianità dei giorni che si susseguivano, ho visto nella scrittura un modo per cercare di tenermi impegnato. Scrivevo così, per passatempo, per far trascorrere le ore in modo diverso, piccoli racconti senza capo né coda e sgrammaticati all'ennesima potenza.
Quando lasciai misurina all'età di 14 anni la scrittura era ormai entrata nel mio DNA, e così ho continuato a portarla avanti anche durante le scuole superiori.
Per molti anni si è trattato di brevi fanfiction sui temi più disparati, poi ma quei maestri delle elementari, con le loro esclamazioni osannanti e le loro sparate sensazionaliste, hanno iniziato a tornarmi in mente sempre più spesso. Ripensandoci ora mi rendo conto di aver peccato di superbia in modo a dir poco osceno (soprattutto perchè da un ragazzo di secidi anni ci si aspetterebbe già un minimo di umiltà), fatto sta che volli partecipare al Campiello Giovani, e ancora oggi se ripenso a quello che avevo spedito al concorso, e che oltretutto ritenevo superlativo, mi prendono i sudori freddi. Non dico che mi risero dietro (e comunque non posso saperlo), ma sicuramente poco ci mancava.
Per fortuna, dopo questa mazzata non da poco al mio ego trovai una professoressa molto meno incline ai facili complimenti di quelli che avevo conosciuto, che a forza di bastonate e pagine strappate davanti ai miei occhi riuscì a inculcarmi, oltre che un po' di umiltà, anche uno stile che finalmente potesse definirsi tale. Non è stato un periodo facile, anzi, forse è stato il momento peggiore, quello in cui sono arrivato a considerare più volte di lasciare tutto perché non faceva per me.
Dopo tre anni di calci nel sedere, un giorno mi sono presentato al corso pomeridiano, e le prime parole della professoressa sono state "ti ho iscritto ad un concorso nazionale di scrittura creativa".
Potete immaginare come mi sia sentito.
In quel momento il mio ego era ai minimi storici, e avrei voluto sprofondare sottoterra. Ma ora mi rendo conto che è stato solo grazie a quello che sono riuscito a comprendere quanto fossi cambiato. Continuavo a scrivere per passatempo e per il piacere di farlo, ma a differenza del passato ora non mi veniva più voglia di spaccare lo schermo dopo due mesi per la vergogna e l'autocommiserazione.
Il concorso è andato comunque male (130mo su 300 partecipanti), ma ancora oggi sono fiero del lavoro presentato, così come lo sono per tutto ciò che ho scritto da quel giorno in poi.
Tutto questo per dire che ora la scrittura è una parte di me, una passione pura e semplice che cerco costantemente di migliorare, nella speranza di raggiungere traguardi sempre più alti, conscio del fatto che in ogni caso avrò sempre qualcosa da imparare.
Questo romanzo, Tales Of Celestis, è il primo che scrivo da quando ho smesso di gravitare nell'orbita di quella professoressa che ogni giorno ringrazio col pensiero per avermi fatto capire quanto fossi egocentrico, immaturo e presuntuoso.
Non nascondo che la speranza di vederlo un giorno pubblicato, dentro di me, ci sia, ma guardandomi indietro mi rendo conto che se lo avessi scritto solo pochi anni fa non ci avrei pensato due volte a chiuderlo in una busta e spedirlo agli editori con la certezza che mi avrebbero ricontattato dopo un mese.
I calci sui denti non saranno piacevoli, ma le lezioni che impartiscono possono essere di una importanza inimmaginabile. Credetemi, parlo per esperienza.